Asking Questions Leads to Wisdom

Fare domande porta alla sapienza

Daniela s’interessa di molte cose, perciò le piace fare parecchie domande. A suo padre chiede informazione sugli animali della giungla, pesci, uccelli e altre creature viventi, specialmente dopo aver visto un documentario alla televisione.

Domanda a sua madre informazione su Heritage Malta dopo aver visitato, insieme ai suoi compagni di classe, un palazzo, un forte o un tempio preistorico.

Le piace essere informata delle diverse culture intorno al mondo, specialmente di quelle dei suoi compagni di classe stranieri. Tutto quello che ha a che fare con i loro Peasi – posizione geografica, eventuale esistenza di montagne, foreste, fiumi e altri animali come cervi, lupi e coccodrilli, la affascina. È curiosa del loro cibo tradizionale rispettivo, delle loro lingue, del modo in cui le scrivono e le parlano. Perciò, quando chiede informazione al riguardo ai suoi compagni di classe, questi rispondono alle sue domande con vivo interesse e le mostrano foto del loro Paese.

La loro amicizia è profonda e piace loro chiedersi a vicenda di questa diversità meravigliosa.
Durante la lezione di catechismo, Daniela spesso alza la mano per indicare al catechista che vuol fare qualche domanda, vuoi per assicurarsi di aver compreso bene vuoi perché sa che fare domande porta alla sapienza.

Una volta, il catechista sorprese Daniela e i ragazzi. Entrati nell’aula, mentre si mettevano a sedersi sulla sedia, trovarono un foglio di cartone colorato ritagliato in forma di un punto interrogativo.
“Che cosa facciamo di questo?” chiesero i ragazzi.

“Primo, tirate una matita o il tuo colore favorito dal vostro portamatite. Secondo, mettetevi seduti sotto il vostro tavolo di fronte alla sedia. Terzo, chiudete gli occhi e state immobili per alcuni momenti.

Mentre gli occhi sono chiusi, pensate a una domanda che vorreste fare a Dio. Può essere una domanda su una malattia nella vostra famiglia, sulla morte di qualcuno caro a voi, o sulla vostra relazione con Dio stesso. Chiedetegli qualunque cosa vi piaccia, anche se qualcosa vi preoccupa nella mente o se il nostro cuore è rattristato per via di qualcuno che conosci e che gli è successo qualcosa di tragico. Siate onesti con voi stessi e non esitate di fare domande importanti a Dio. Poi potete scrivere o disegnare la vostra domanda sul foglio con il punto interrogativo. Non scrivete il vostro nome su di esso. Alla fine, appendete tutte le vostre domande con le mollette su una corda attaccata attorno alle sedie.”

I ragazzi chiesero e disegnarono parecchie domande come:

• “Perché è morta mia nonna? L’amavo tanto!”
• “Perché sono rifiutato nella mia famiglia e mi percuotono?”
• “Cosa succede quando muoio?”
• “Dov’è il cielo?”
• “Come m’è possibile perdonare altri?”
• “Dio, dove vivi?”
• “Com’è che hai creato il mondo e l’universo?”
• “Perché mio fratello, ancora bambino, subisce tanti interventi?”

Tutte le sedie avevano domande importanti appese ad esse. I ragazzi notarono che alcune domande erano ripetute, anche se ciascuno di loro pensava che fosse solo lui o lei che avesse fatto quella domanda.

Alcune delle domande non avevano una risposta specifica o era difficile fornirne una risposta, e questo non importava.

La cosa importante è che non dobbiamo cessare dal fare domande, e in questo modo continueremo a conoscere meglio il proprio io per diventare persone migliori.

E se voi doveste fare una domanda importante a Dio, che cosa gli chidereste?