Hold a pebble and let it go

Tieni un Ciottolo e Lascialo Cadere

«Pronto o no, ecco che ci vengo!», disse papa, mentre Ryan e i suoi fratelli si misero  a correre per nascondersi dietro i muretti a secco e gli alberi. Papà iniziô allora a cercare i figli. Ogni volta che individuava qualcuno nel suo nascondiglio, lo chiamava per nome e articolava ad alta voce le parole « Ti ho visto». In seguito chiunque fosse correva da suo padre perché questi lo sollevasse di peso e gli desse una stretta.

Questo è uno dei giochi preferiti di Ryan. Gli piace giocare a nascondino fra le canne e gli alberi lungo il sentiero che conduce alla spiaggia di Mistra all’altezza di Xemxija. La sua famiglia spesso va a fare passeggiate a Mistra, specialmente di primavera quando la natura è in fiore. D’estate piace loro andarci la sera per evitare la canicola, e passare il tempo a giocare sulla spiaggia, mangiare, fare il bagno e chiacchierare fino a tardi.

I membri della famiglia giocano insieme con le cose più semplici. A volte quando la spiaggia è piena di alga marina, si divertono a rotolarsi sopra finché tutto il loro corpo non ne sia interamente coperto. Mentre l’alga marina s’appiccica al loro corpo, s’immaginano divenuti personaggi specifici e si rincorrono a vicenda. Ridono di gusto ogniqualvolta al loro padre viene un’idea geniale per rallegrarli ulteriormente. Dopo, tutti si dirigono correndo verso il mare e vi si tuffano per liberarsi dell’alga marina.

Una volta nell’acqua non smettono di giocare mentre i fratelli si tirano una palla vicendevolmente, schizzano acqua dappertutto o fanno rotolar l’un l’altro sul materassino da spiaggia.

Un giorno papa disse ai figli; «Oggi faremo un gioco diverso con i ciottoli. Lo chiameremo Tieni il ciottolo e lascialo cadere. E questo quel che faremo: andremo tutti al bordo dell’acqua, ci sediamo sui ciottoli mentre manteniamo la distanza gli uni dagli altri per non ostacolarci a vicenda. Poi, ognuno di noi piglierà un ciottolo, lo terrà fortemente nelle mani e penserà a parole e azioni con cui altri ci hanno ferito. Poi, lasciamo cadere i ciottoli nel mare come segno di perdono».

Uno dei fratelli afferrò un ciottolino nella mano e pensò a quella volta che suo fratello gli aveva preso il suo camion giocattolo e l’aveva dimenticato nell’erba. Nonostante fosse arrabbiatissimo con suo fratello, era pronto a dimenticare questo e a perdonarlo. Perciò gettò il ciottolo nell’acqua come segno di perdono: splash.

Sua sorella prese un ciottolo lucente e si ricordò di alcuni amici suoi che in un primo momento erano sembrati affettuosi, ma in un secondo momento avevano cominciato a prenderla in giro e insultarla. Pur parendole una cosa difficile da fare, riuscì a far cadere il ciottolo nel mare come segno del suo perdono: splash.

Un altro fratello afferrò un ciottolone nella mano e rammentò di qualcuno nella classe che lo aveva incolpato di aver sottratto il suo portamatite quando nella realtà non era stato lui. Allora tenne il ciottolo nella mano per qualche tempo. Poi lo lasciò cadere come segno di perdono del suo amico.

Un’altra sorella prese un ciottolo e le sovvenne il tempo quando aveva cambiato scuola. All’inizio, in

questa scuola nessuno voleva accettarla in classe o giocare con lei, per cui era costretta a stare da sola. Ora, però, le cose stavano meglio ed era pronta a perdonarli. Anche lei, perciò, lasciò cadere il ciottolo nel mare.

Ryan, il maggiore dei fratelli, si trovò un posto tranquillo più giù lungo la spiaggia. Seduto sui ciottoli, ricordava quei momenti in cui si sentiva trascurato dai suoi genitori che davano maggiore attenzione al loro neonato. In silenzio afferrò un ciottolo, lo tenne nella mano e chiese a Dio di aiutarlo a non sentirsi escluso, e a comprendere meglio che i neonati hanno bisogno di maggiore attenzione. Poi lasciò cadere il ciottolo nel mare.

Terminato il gioco, genitori e figli si ritrovarono insieme. Si narrarono a vicenda le loro emozioni quando lasciavano cadere i ciottoli nel mare come segno di perdono verso coloro che li avevano feriti.

Alla fine, ringraziarono Dio per una serata fantastica passata insieme e per l’emozione di aver scoperto qualcosa di nuovo come famiglia.